C'era una volta...
Uno dei ricordi più dolci che ho della mia infanzia sono sicuramente le visite al mio bisnonno. Ero ancora troppo piccola per poterci andare da sola e così, quasi ogni giorno, obbligavo i miei genitori ad accompagnarmi da lui che abitava da solo in una casa troppo grande, a poche centinaia di metri da noi. Si era creato ormai un rito speciale che ci teneva uniti e che si ripeteva ad ogni pomeriggio passato in sua compagnia. Mia madre ed io la mattina preparavamo dei biscotti che insistevo per portargli sempre subito dopo pranzo: li mangiavamo poi a casa sua tutti insieme, davanti ad una tazza di tè caldo che lui ci preparava con cura. Ogni volta che arrivavamo da lui, qualsiasi fosse l'orario, aveva già la tavola pronta con le tazze vuote ciascuna con il suo piattino abbinato, zollette di zucchero, un cestino pieno di limoni e un vasetto mezzo vuoto di miele. Inoltre accumulava tè e tisane di tutti i tipi perché amava abbinare gusti diversi ai diversi tipi di biscotti che gli regalavo. Del resto io adoravo preparargli biscotti sempre diversi, per potermi così vantare di essere una brava cuoca e lui non mancava mai di riempirmi di complimenti, anche se naturalmente sapeva benissimo che tutto il lavoro lo faceva sempre la mia mamma. Così un giorno preparavamo per il mio bisnonno i biscotti alla cannella, un altro giorno quelli al burro e il giorno dopo al cioccolato, ma i suoi preferiti erano quelli al latte che adoravo preparargli per le ricorrenze speciali.
Dopo aver finito di bere il nostro tè gli sparecchiavo la tavola e riponevo con cura i biscotti rimasti nella credenza in cui, ogni volta, c'era sempre una caramella ad aspettarmi: un premio per essere stata una brava donnina di casa e per essermi presa cura di lui anche se solo per poche ore. Nonostante fosse il nostro piccolo rituale ben consolidato, ne rimanevo ogni giorno sorpresa e correvo sempre ad abbracciarlo... ricordo che lui mi salutava sorridendo felice.
Da quando lui ci salutò per l'ultima volta, quelle caramelle non sono mai mancate in casa mia e così, anche adesso, appena ne scarto una, so che lui mi sta sorridendo.